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I precedenti, lo sappiamo, sono negativi. E il cammino è a dir poco accidentato. Ma la prova di maturità riguarda tutti. Ecco perché sarebbe utile abbracciare per una volta un'idea nobile della Repubblica e dell'interesse generale. Purtroppo le elezioni regionali sono dietro l'angolo ed è facile immaginare che saranno il terreno propizio per le scorribande dei populismi di ogni colore. In fondo, bisogna dar ragione al ministro Calderoli quando propone una sorta di "convenzione" per definire le riforme, ossia uno strumento istituzionale che le metta al riparo dai conflitti quotidiani, di per sé distruttivi.
Ma quello che conta è verificare se esiste in Parlamento la volontà di costruire finalmente la Seconda repubblica. Il che esclude, da un lato, la tentazione di usare i processi penali per abbattere Berlusconi, considerato alla stregua di un secondo Craxi. E, dall'altro, la tendenza a sfruttare le riforme come arma propagandistica per mettere in ginocchio un'opposizione moderata già debole. Troppo debole per garantire il corretto equilibrio del sistema.